Il Giappone non è particolarmente noto per la sua produzione di materie prime, e ancor meno per l’oro. In effetti, è una delle principali sfide dell’Impero del Sol Levante. Le sue importazioni sono quindi vitali e le riserve auree del paese non fanno eccezione.
In passato il paese ha conosciuto l’estrazione dell’oro che gli ha consentito una certa autonomia, ma comunque limitata.
Due siti in Giappone sono particolarmente noti per la loro storia mineraria.
La miniera di Sado è stata sfruttata tra il 1601 e il 1989 e ha la particolarità di trovarsi su un’isola. Questo sfruttamento coincide con l’acquisizione dell’isola da parte dello shogunato
La società mineraria Japan Gold Corp. ha dichiarato di aver completato le sette perforazioni aggiuntive iniziate ad aprile e terminate a giugno nell’area di Ryuo. Un’altra perforazione è stato avviata anche a Kitano-o.
Lo scopo della perforazione è stimare la quantità di oro disponibile nei vari siti e valutare il potenziale minerario I campioni di questi siti sono promettenti. E per un paese che fa così tanto affidamento sulle materie prime importate, si tratta di una scoperta importante. Sono stati effettuati in totale 2888 metri di perforazione a Ruyo e a Kitano-o sono state scavate tre buche di 700 metri.
I nuclei dei vari siti di perforazione sono stati analizzati a Vancouver in un laboratorio specializzato e ora ci permettono di apprezzare il potenziale aureo del Paese al sole nascente.
Quali sono le prospettive legate a queste potenziali scoperte? Le riserve auree di un paese sono un elemento essenziale della sua sicurezza finanziaria, economica e politica.
Il Giappone ha una riserva aurea nei suoi sotterranei di oltre 845 tonnellate, il che lo rende il secondo Paese dell’Asia, dietro la Cina in termini di possesso del prezioso metallo giallo. Queste recenti scoperte potrebbero cambiare le carte in tavola, permettendo al Giappone di non dover più fare affidamento sull’acquisto di oro dall’esterno e permettendogli di rafforzare la sua posizione, soprattutto di fronte al colosso economico della Cina, e ad altre potenze regionali, come la Corea del Sud, che tuttavia rimane in gran parte indietro.
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