Il minatore d’oro con un setaccio in mano, che scuote un composto di acqua e fango per fare comparire l’oro, è l’immagine più spesso associata alla ricerca dell’oro. Questo metodo è lungo, poco efficace e rimane prerogativa degli entusiasti la cui passione supera il desiderio di guadagno.
Ci sono altri modi per estrarre il metallo prezioso su scala industriale.
La ricerca
Per poter stabilire in quale sito aprire una miniera d’oro bisogna eseguire delle ricerche. Si stima che sulla Terra circa un atomo di roccia su un miliardo sia d’oro. Perciò, è imperativo sapere dove cercare per potere stabilire dove sia concentrato questo metallo giallo. Non è distribuito equamente in tutte le zone del pianeta. Le concentrazioni maggiori d’oro di trovano nelle vene che si sono formate quando grosse quantità di acqua calda hanno dissolto il metallo, che si è quindi concentrato durante il processo di raffreddamento.
La miniera d’oro
Una volta che è stato trovato un deposito di oro, il lavoro è solo agli inizi. Che si tratti di una fossa aperta o di una miniera sotterranea, la tecnica è sempre la stessa. Le rocce vengono fatte saltare in aria con degli esplosivi e poi trasformate in una polvere sottile che verrà mischiata con l’acqua. Per facilitare il processo di separazione dell’oro dagli altri componenti, viene aggiunto il cianuro. Le conseguenze ecologiche sono ovviamente problematiche, e al momento si stanno testando soluzioni alternative per ridurre l’impatto dell’estrazione sulla natura.
La rimozione delle impurità e la formazione del lingotto
Una volta che si è estratto l’oro, vengono formati dei lingotti, ma questo processo non viene fatto tutto in una volta: sono prima necessari diversi passaggi per rimuovere le impurità.
Perciò, l’oro richiede investimenti enormi e la mobilizzazione di grandi quantità di energia per essere estratto dalle viscere della Terra, il che spiega in gran parte il valore del metallo giallo.