La ricerca dell’oro sembra essere stata un tema ricorrente nelle grandi civiltà del mondo, a prescindere dalla latitudine, longitudine o dal continente. Il mistero che avvolge l’oro e le sue proprietà ha spinto le menti più creative oltre i limiti del conosciuto. Per potere ottenere l’oro bisognava andare a cercarlo, spesso molto lontano. Ma gli alchimisti avevano un sogno: creare l’oro a partire da altri elementi.
La storia delle nostre passioni
L’alchimia era principalmente interessata alla storia delle passioni umane ed era particolarmente affascinata dall’oro. Tuttavia, per molti secoli non è esistita alcuna distinzione fra chimica e alchimia, due parole che condividono la stessa etimologia. L’alchimia voleva capire come si comportassero e potessero cambiare gli elementi, e in particolare i metalli.
La vicinanza alla chimica è quindi ovvia. Tuttavia, il fascino per l’oro e, in maniera minore, per l’argento è indicativo di uno degli obiettivi di questa disciplina: la ricchezza.
Questa disciplina ha le sue origini nell’antichità, e alcuni concetti derivano dai filosofi greci, in particolare dai fondamenti dell’ordine naturale. Dopo un passaggio per il mondo arabico, il concetto è tornato in Francia e qui si è sviluppato fino al XVIII secolo.
Ma sarebbe un errore ridurre l’alchimia alla ricchezza finanziaria, perché nei libri a questa ricerca veniva associato anche uno scopo filosofico.
La ricerca della pietra filosofale
Al cuore di questa ricerca c’era la Pietra Filosofale, in grado di cambiare un metallo vile in uno prezioso e di prolungare la durata della vita.
Anche in questo caso ritroviamo il legame fra il riuscire a trasformare qualsiasi metallo in oro e l’allungamento della vita: l’oro, infatti, non si deteriora. Anche se nessuno è riuscito a trasformare il piombo in oro, i molti scritti che sono stati ispirati da questa leggenda hanno arricchito i loro autori, inclusa la famosa J.K. Rowling con la sua serie di libri incentrati sul personaggio di Harry Potter.