È un oggetto molto piccolo, di appena quattro millimetri, eppure contiene un dato essenziale. Il primo gioiello d’oro scoperto proviene da uno scavo archeologico della Bulgaria meridionale. La sua scoperta nel 2016 ha reso possibile fare delle stime più accurate sulla data da cui gli umani hanno iniziato a lavorare l’oro.
Un oggetto d’oro con più di 6500 anni
La datazione dell’oggetto è stata stimata fra i 4500 e i 4600 anni precedenti all’arrivo di Cristo, e proviene da un sito archeologico vicino alla città di Pazardjik in Bulgaria. La cosa più sorprendente di questo sito neolitico è che si tratta della prima area urbanizzata in Europa, e permette di pre-datare le città mesopotamiche di circa 1000 anni.
Lavorare l’oro, una questione di civilizzazione urbana
La scoperta di un oggetto lavorato in oro dagli umani dimostra un certo grado tecnicalità e avanzamento tecnologico, spesso associati all’organizzazione della società umana in una “città”, o nel prototipo di una città. Perciò, anche se l’oggetto, con i suoi 4 millimetri e il suo peso non superiore ai 15 centigrammi, sembra niente in confronto ai gioielli dei giorni nostri, ha un’importanza storica significativa.
Una civiltà dall’Anatolia
Cosa sappiamo dei popoli che vivevano in Bulgaria? Gli studi ci permettono di affermare che si trattasse di popoli molto acculturati per il tempo, arrivati in Europa dall’Anatolia, Turchia, 8500 anni fa. Le tracce che hanno lasciato sono perciò fondamentali. Oltre a questo piccolo oggetto d’oro, sono stati trovati anche oggetti in ceramica rappresentanti uccelli, segno di una forma di culto religioso.
Questi popoli sarebbero poi stati decimati dall’arrivo di nuove tribù dal nord-est nel 4100 a.C.